Molti di voi già conosceranno la splendida collezione di arti decorative (gioielli, miniature e ceramiche) esposta in Palazzo Pitti a Firenze e conosciuta anche come Tesoro dei Medici o Tesoro dei Granduchi.
Pochi invece sapranno che a partire dal 2006 la collezione si sia arricchita anche di opere di gioielleria contemporanea e tra queste opere, con mia grande soddisfazione, sono stati selezionati ed esposti due gioielli di mia realizzazione.
L’articolo seguente riporta il testo esplicativo che accompagnava i due gioielli donati al museo.
L’anello ‘mancante’ (originariamente parte di un trittico) e la collana ‘con-fine’, seppur realizzati espressamente per il Museo Degli Argenti sono parte integrante del mio lavoro e della mia ultima ricerca espressiva.
Questi gioielli sono lavorati in oro puro e rete di ferro recuperata in un vecchio insediamento industriale...
Collana a maglie, maglie di rete che racchiudono, e celando svelano: che fine collana e che buffo confine fra il cuore e la testa!
Brillante: bianco, Grafite: nera, capricci intimi nella natura del carbonio.
Prezioso solo il primo …se non ci soffermiamo sull’utilità dell’altra.
Il bianco e il nero, la luce o l’ombra, il puro e l’impuro, intimi capricci dell’anima umana! Ma tutti gli opposti sono uno nell’altro ed è vano separare senza com-prendere, inutile è il confine senza l’anello mancante.
Cos’è dunque ad essere prezioso, e cosa è comune?
E’ l’oro, che seppur raro e non degradabile è pur sempre acquistabile in grosse quantità? O quel piccolo pezzo di rete, con la sua ossidata storia, che segretamente regge la struttura dell’anello, altrimenti troppo nobile per essere indossato senza perdere la forma?
Rete di ferro più unica che rara (ne conservo ancora solo pochi pezzi) preziosa sebbene non mi sia costata nulla, se non una piacevole passeggiata nel bosco; preziosa perché (che ci crediate o no) in quella passeggiata ho incontrato la fine ed insieme l’inizio.
L’anello mancante è forse proprio questo: definire, ma non catalogare, limitarsi a far luce (la pietra del sole?) e com-prendere che forse gli opposti sono solo complementari… e così nel mio lavoro cerco creativamente di unire materiali diversi, anche quando ciò comporta maggiori difficoltà tecniche, o al limite una forzatura.
Il puro e l’impuro
Il prezioso o il comune,
non sono il primo ad interrogarmi, ma oggi il confine è sempre più labile …è forse mancante?
Firenze 16 settembre 2006
Federico Vianello per Microfficina Gioielli
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